Filippo Argenti, membro della famiglia Adimari, è un personaggio dell'Inferno di Dante Alighieri. Appare nel V cerchio, quello degli Iracondi e degli Accidiosi.
La sua identità è confermata da alcuni commentatori antichi, basandosi sul suo comportamento violento e scontroso. Argenti era noto per la sua superbia, arroganza e violenza in vita, tratti che vengono amplificati nel suo ritratto infernale.
Nell'Inferno, Dante incontra Argenti nel fiume Stige, una palude melmosa dove gli iracondi si percuotono e si mordono a vicenda. Argenti si avventa sulla barca dove Dante e Virgilio stanno navigando. La reazione di Dante è insolitamente dura: anziché provare pietà, come spesso accade, Dante esprime disprezzo e si rallegra quando Argenti viene fatto a pezzi dagli altri dannati. Virgilio stesso approva la reazione di Dante, lodandola come segno di virtù e di distacco dal peccato.
Questo episodio è cruciale perché segna un punto di svolta nel viaggio di Dante: Dante comincia a dimostrare una maggiore fermezza nel giudicare i peccatori e a prendere le distanze dalla pietà eccessiva, necessaria per proseguire nel suo cammino attraverso l'Inferno. La figura di Argenti rappresenta la collera portata all'estremo, un peccato che merita un severo castigo.
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